Il progetto

DATA REALIZZAZIONE
  • 17 Gennaio 2024
LUOGO
SETTORE

Obiettivo del progetto

Lo stadio  “Luigi Ridolfi” ,di proprietà comunale, posto nell’area ex Stadio Militare, è un impianto molto importante per il capoluogo della Regione Toscana. L’area è individuata come “Attrezzature sportive esistenti publiche e private”- UTOE 2, elo stadio è stato ristrutturato con inaugurazione nel 2003, in occasione della Coppa Europa di Atletica Leggera , quindi è sede di prestigiose manifestazioni di carattere agonistico sia nazionale che internazionale, ma anche di attività sportive ordinarie  che vedono coinvolti un numero cospicuo di atleti, con attività praticamente ininterrotta. Questo incide in modo impegnativo sulle condizioni di mantenimento del complesso che necessita di continui interventi manutentivi e di ripristino.

L’Amministrazione Comunale di Firenze aveva dunque come obiettivo principale la costante salvaguardia di una struttura che sia per la valenza del grande utilizzo da parte della popolazione sportiva sia per gli importanti eventi programmati, necessita di interventi costanti e non occasionali, diretti alla conservazione dell’efficienza dell’impianto.

Approccio

Questa realizzazione , pur rientrando nei settori di attività tipici di TAGLIAPIETRA, ha la peculiarità di essere una struttura coperta, quindi con problematiche specifiche sia logistiche che costruttive.

La difficoltà maggiore dell’opera è stata causata proprio dallo stato di fatto dell’area, con spazi molto ristretti sia per l’avvicinamento e lo smaltimento al cantiere dei materiali, che per la implementazione in opera delle lavorazioni specialistiche con l’uso di mezzi ed attrezzature.

Dunque l’approccio in questo caso è stato di programmazione precisa della tempistica delle varie forniture, e di messa in opera con personale qualificato e specializzato soprattutto nell’ utilizzo della speciale macchina finitrice-lisciatrice Planomatic per la stesa del manto sintetico, in quanto non essendoci spazio esterno a disposizione per le varie manovre, doveva essere necessariamente “guidata” da tecnici esperti.

Come si vede le modalità di approccio possono diverse a seconda delle varie situazioni, ma l’obiettivo di fondo di TAGLIAPIETRA resta sempre lo stesso: realizzare un prodotto di qualità con qualunque tipo di struttura e in diverse condizioni ambientali!

Intervento

Essendo ormai usurata la pavimentazione esistente di tipo prefabbricato, l’intervento concerneva nel suo “restyling” tramite Retopping, ma dopo i primi sopralluoghi era evidente che lo stato di degrado era molto consistente, e quindi in accordo con la Direzione Lavori si è provveduto alla sua completa sostituzione.

Questa scelta ha comportato anche un maggior grado di garanzia e sicurezza sulla bontà del manto nuovo, in quanto le lavorazioni di Retopping, per quanto siano bene eseguite e con quantità consistente di materiale impiegato, dipendono sempre dallo strato di base del vecchio manto, quindi con possibili futuri nuovi cedimenti e caratteristiche prestazionali non omogenee su tutta la superficie dell’intervento.

Con la nuova lavorazione è stato colato in opera un materassino in gomma selezionata di spessore costante di mm. 13 come da Regolamento FIDAL, il quale garantisce una maggiore elasticità al nuovo manto ed anche una maggiore gradevolezza per gli utenti. Come si accennava all’inizio, la regolarità ed il controllo dello strato di base sono stati garantiti proprio dalla professionalità degli operatori della macchina, che forti dell’esperienza di innumerevoli piste realizzate, sono sempre in grado di eseguire questa lavorazione al meglio. Anche in questa occasione il team è stato guidato dal Direttore Tecnico ing. Clarici Andrea.

Dunque non è più stata fatta la fresatura della parte superficiale del vecchio manto, ma questo è stato rimosso completamente da TAGLIAPIETRA, e successivamente smaltito da azienda autorizzata allo smaltimento dei rifiuti speciali; una difficoltà aggiuntiva di questa opera era rappresentata proprio dalla difficoltà di accesso al cantiere, per cui è stata necessaria una sorta di doppio scarico e carico di tutti i vecchi teli ammalorati.

E’ stato ugualmente mantenuto l’idrolavaggio su tutta la superficie per avere un piano di posa perfettamente pulito e aderente per l’aggrappaggio del materassino, e  dopo il nuovo strato di base in SBR  colato in “situ “, sono state mantenute le specifiche progettuali riguardanti lo strato impermeabilizzante “turapori” e lo strato di usura superficiale formato da colata livellatrice e di ancoraggio in resine poliuretaniche bicomponenti, in una quantità di 3 kg/mq., con successiva semina manuale di granuli di terpolimero EPDM granulometria 1,0-3.5 mm. in ragione di 4 kg/mq.

Il progetto è stato redatto dal Servizio Supporto Tecnico Quartieri e Impianti Sportivi nella persona della Geom. Serena Olivari, che ha avuto l’incarico anche della Direzione lavori; il responsabile per il procedimento per conto del Comune di Firenze è  l’Ing. Nicola Azzurrini del Servizio suddetto. Tutti gli elaborati sono conformi alle vigenti normative antisismiche, di sicurezza, e igieniche, per il contenimento dei consumi energetici e per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Prodotti e materiali utilizzati

I materiali utilizzati per la formazione del nuovo manto colato in opera sono stati forniti dalla primaria industria chimica internazionale CONICA AG. Nel dettaglio sono stati usati il primer per l’adesione del manto Conipur 70, la resina poliuretanica monocomponente per il materassino elastico Conipur 322 e la massa spalmante per la colata finale, associata al granulo EPDM, denominata Conipur 210.

La nuova pavimentazione realizzata si può identificare con il marchio commerciale “SUPER-TAN SW”, cioè una tipologia di tipo “sandwich” impermeabile seminato, come riconosciuto dalla competente federazione FIDAL, e  rientrante nella Classe 1 dei manti superiori per l’atletica (si vedano ultime Circolari Tecniche emesse dal Settore Impianti e Programmazione di Roma).

A corredo sono state fornite anche delle attrezzature fisse per l’attività, quali le tavole di battuta per il salto in lungo e triplo con componenti in acciaio inox, omologate WA ex IAAF, costruite dalla ditta di alto livello POLANIK, conosciuta come una delle aziende top del settore.

Conclusioni

L’intervento progettato, poiché consiste in lavori di ristrutturazione di un impianto sportivo, determina un accrescimento del valore patrimoniale dell’Ente, e pertanto la spesa sostenuta è da considerarsi spesa d’investimento, e che oltretutto contiene i costi di gestione della struttura.

Dunque un investimento pubblico, per la certezza del quale anche un comune importante come Firenze si è affidato a TAGLIAPIETRA, riconoscendone la affidabilità e credibilità nello specifico settore dell’impiantistica sportiva, settore nel quale a volte si incontrano strutture inadeguate che non hanno continuità e che non essendo in grado di rispettare gli impegni contrattuali, recano danno all’Ente e all’interesse pubblico.